TERAMO – Regge sul filo dei numeri la maggioranza del sindaco Brucchi, nel consiglio che approva nel pomeriggio il Piano economico finanziario della Teramo Ambiente. Sono stati 17 i voti a favore (con Micheli astenuto e i due civici di Al Centro per Teramo fuori dall’aula al momento del voto) con il ruolo di “stampella” della giunta cittadina svolto fino in fondo dalla lista civica Teramo Soprattutto di Dodo Di Sabatino Martina: ma per l’ultima volta, ha detto il leader del neonato Movimento civico, come «ultimo atto di fede». «D’ora in poi, non ci sarà atto amministrativo che terrà – ha ammonito Di Sabatino Martina – se il sindaco non ripristinerà il decoro politico di questa coalizione». L’ultimatum dell’ex vicesindaco, che pone negativi presagi sull’incombente passaggio in consiglio del bilancio, ha accompagnato il consiglio alla pausa.
La misura della tenuta dei voti, dopo l’abbandono della maggioranza da parte dei consiglieri della lista civica Al Centro per Teramo, seguito alle dimissioni dell’assessore Giorgio Di Giovangiacomo, l’ha costituito in mattinata il voto preliminare sul regolamento della Imposta unica comunale (IUC): i consiglieri Guido Campana e Angelo Puglia, dopo aver incassato l’approvazione seppur parziale di alcuni emendamenti, si sono astenuti senza andare a rinforzare la pattuglia degli 8 consiglieri dell’opposizione contrari al provvedimento, e Raimondo Micheli, di Fratelli d’Italia Alleanza Nazionale, ha votato a favore, facendo toccare quota 18 alla maggioranza.
Sul Pef il sindaco può dunque contare sulla tranquillità del voto di 15 consiglieri che diventano 17 con il suo e quello del presidente del Consiglio, Milton Di Sabatino. Nella sua relazione, il primo cittadino ha spiegato che l’aumento della Tari non sarà a carico delle famiglie teramane quanto, in misura minima, dell’ordine del 10-11% circa, delle imprese, e che la spinosa questione dei crediti inesigibili per 1,3 milioni di euro non saranno argomento inserito nel documento in approvazione.
Ha anche annunciato la sua proposta per un salvataggio dei 19 dipendenti Team in scadenza di mobilità, attraverso una estrazione di 6 ore dall’orario di tutti i dipendenti per utilizzare questa remunerazione per sostenere quelli in mobilità. Ma ci ha pensato ancora Di Sabatino Martina a prefigurare un futuro grigio, «perchè – ha denunciato – i controlli sull’evasione sono ancora aleatori e sul groppone dei contribuenti potrebbe arrivare un altro fardello di evasione negli anni successivi» al 2009.
Il consiglio comunale si era aperto con grande curiosità sulle presenze. Ai lavori, in apertura, non erano presenti i consiglieri della lista civica Al Centro per Teramo, Campana e Puglia, e di Fratelli d’Italia, Micheli e Sbraccia: mentre i primi sono giunti con un quarto d’ora di ritardo, della forza di centrodestra il solo Raimondo Micheli si è seduto sui banchi a un’ora dall’avvio della seduta. L’assise aveva poi approvato gli emendamenti al regolamento Iuc, accogliendone due dell’opposizine (altri due sono stati ritirati) e un altro – dei 5 presentati – della lista civica di ispirazione dalmaziana, dopo le opportune odifiche.